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Avviso Comune sullo stato di crisi degli esercizi di gioco pubblico

28 maggio 2021
Il Messaggero ed.nazionale p.8 Avviso Comune stato giochi pubblici 28.5.2021

L'Avviso Comune sullo stato di crisi degli esercizi di gioco pubblico su Il Messaggero del 28 maggio 2021. 
 
AVVISO COMUNE
sullo stato di crisi degli esercizi di gioco pubblico
Riaperture ancore rallentate, senza considerazione dei severi protocolli di prevenzione COVID e nessun sostegno per il settore comportano rilevantissimi rischi di implosione del gioco regolamentato nel Paese, la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro e la riconsegna dell’offerta nelle mani della criminalità.
 
ACADI - Confcommercio, AS.TRO – Confindustria, EGP - FIPE, FIEGL – Confesercenti, Sistema Gioco Italia - Confindustria, congiuntamente a Filcams CGIL, Fisascat CISL, UILTuCS
 
premesso che:
- le Associazioni di aziende e le aziende firmatarie operano nel settore dei giochi pubblici in concessione e gestiscono sale scommesse, sale per il gioco del bingo e sale dedicate agli apparecchi da intrattenimento che operano secondo i contratti nazionali di categoria;
- la distribuzione specializzata dei suddetti giochi pubblici offre lavoro qualificato ad oltre 30.000 persone, un terzo dei 120.000 redditi da lavoro diretti dei suddetti comparti del gioco regolamentato ad oggi interamente ancora inibiti ad ogni attività rivolta al pubblico;
- il comparto ha subito rilevanti effetti economici negativi fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria essendo state le aziende costrette, già dai primi provvedimenti Regionali e Governativi, alla chiusura; una totale interruzione delle attività ad oggi per 11 mesi su 15 (da marzo 2020 a maggio 2021) che ha determinato la cancellazione di oltre il 90% dei ricavi delle aziende attesi nel periodo, a fronte della permanenza di ingenti costi fissi per il mantenimento delle strutture di funzionamento delle concessioni;
- la totalità del personale delle sale e la quasi totalità del personale amministrativo è stato necessariamente posto in regime di sospensione dal lavoro, in maniera di fatto discriminatoria rispetto ad altri settori, con conseguenti pesantissimi effetti sulle retribuzioni dirette e differite;
fino alla piena ripresa di tutte le attività, si pone comunque la inderogabile necessità di continuare a garantire copertura salariale ai dipendenti per il tramite degli ammortizzatori sociali;
- dando seguito alle indicazioni governative in merito alle misure di sicurezza da adottare per consentire il riavvio delle attività, le organizzazioni firmatarie hanno definito congiuntamente e sottoscritto fin dalla primavera 2020, a livello associativo od aziendale, severi protocolli di prevenzione dal rischio COVID, prevedendo le azioni da intraprendere per prevenire o ridurre il rischio di contagio nelle sale e nelle attività assimilate;
- il DL n. 33/2020 del 16 maggio 2020 prevede espressamente che “Le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi” oltre che “Le misure limitative delle attività economiche, produttive e sociali possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità”; 
- nonostante la disponibilità e la provata efficacia nel 2020 di severi protocolli di prevenzione, le attività delle sale sono tuttavia continuativamente inibite anche nelle zone “gialle”;
 
Prendono atto che
- i Decreti “Ristori” e “Sostegni” non sono sostanzialmente intervenuti a supporto delle attività di servizio pubblico nel comparto dei giochi con vincite in denaro (quindi di controllo dell’offerta e della tutela dei consumatori, dell’ordine pubblico, dell’erario) né specificamente per i lavoratori del comparto stesso; 
- per larga parte delle aziende concessionarie tali provvedimenti nemmeno concedono concreti sostegni a fondo perduto, considerando che nel settore le aziende con ricavi superiori a 10 milioni di euro nel 2019 sono prevalenti, proprio per i severi requisiti selettivi richiesti dalle gare pubbliche;
- a fronte della prolungata interruzione totale delle attività, dei ricavi delle aziende e del salario per i lavoratori ed a fronte evidentemente della totale interruzione dei flussi finanziari, questi provvedimenti governativi non hanno sospeso nemmeno i canoni concessori, nonostante la materiale assenza dei flussi necessari ad alimentarli né previsto di intervenire sui prelievi erariali,
che nelle scommesse e negli apparecchi da gioco sono addirittura aumentati nel periodo emergenziale;
- sussiste frequente l’ulteriore rischio di disattenzione per i lavoratori del settore ai fini della continuità della copertura degli ammortizzatori sociali COVID per quei lavoratori che siano costretti dai provvedimenti governativi alla continua interruzione del lavoro, perdurante a partire dall’ottobre 2020;
- non vi è alcuna previsione di riequilibrio economico delle concessioni in essere, partendo dalla loro durata, in conseguenza della lunga interruzione del servizio offerto dagli affidatari delle concessioni, mantenendo attive le reti di controllo, con significativi costi fissi anticipati dalle aziende;
- come ripetutamente rilevato dalle Commissioni parlamentari competenti e registrato dal crescente numero di sequestri e sanzioni comminate dalle Autorità di polizia, coordinate dal Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, vi sono evidenti segnali di una già esistente recrudescenza del gioco illegale e delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto delle imprese della distribuzione nel comparto, fortemente indebolite dal punto di vista finanziario;
 
Ritengono che
- le accurate procedure di prevenzione dei rischi COVID adottate dalle aziende consentono sin da subito un riavvio delle attività, in allineamento a quelle di molti altri settori dell’intrattenimento, del tempo libero e della ristorazione che si prevede di autorizzare anche in ambienti chiusi; 
- il mancato riavvio delle attività, unito alla perdurante assenza di supporti alla continuità dei servizi di raccolta dei giochi regolamentati, con la sicura crisi finanziaria di molte aziende di settore, in condizioni per di più di ulteriore difficoltà di accesso al credito in mancanza di prospettive certe sulla continuità degli affidamenti, costituiscono un inevitabile presupposto al default progressivo di larga parte del sistema di raccolta controllata delle scommesse, del bingo e degli apparecchi da intrattenimento;
- a tale stato di crisi della maggior parte delle aziende del comparto, con la interruzione di attività di centinaia di sale, anche in ragione delle irrazionali limitazioni introdotte da numerose amministrazioni regionali e locali, non potrà che far seguito, nei prossimi mesi, una rilevantissima perdita di posti di lavoro, nell’ordine delle decine di migliaia;
- tra le vittime del periodo emergenziale vi sarebbe, pertanto, la continuità del sistema di controllo del gioco regolamentato nelle dimensioni economiche, occupazionali, erariali e di tutela dell’ultimo decennio;
 
Richiedono che
il Governo, assieme alle Giunte ed ai Consigli Regionali e delle Province autonome, mostri chiaramente l’intenzione di rinnovare la scelta di controllo pubblico sull’offerta di giochi a larga diffusione, come le scommesse, il bingo e gli apparecchi da intrattenimento, riconoscendo la validità dei protocolli di prevenzione di settore, consentendo la immediata riapertura delle attività ed intervenendo concretamente a supporto della liquidità e della continuità delle imprese che conducono questi servizi pubblici, tutelando i relativi posti di lavoro; in assenza di questa chiara scelta politica, si prepari ad affrontare la restituzione di larga parte dei giochi in denaro all’economia sommersa ed alla criminalità organizzata, depauperando il patrimonio di esperienze aziendali, di professionalità di migliaia di lavoratori e di opportunità di tutela di milioni di consumatori.
 
Le Parti, nella consapevolezza dell’emergenza sanitaria in atto nel Paese e delle conseguenti limitazioni a riunioni, assemblee ecc., confermano che questo Avviso comune è stato concordato e redatto con modalità in remoto, compresi inoltro, visione e scambio del documento stesso che si ritiene approvato dalle Parti via mail.
18 maggio 2021
 
ACADI – Confcommercio
AS.TRO – Confindustria
EGP – FIPE
Sistema Gioco Italia – Confindustria
FIEGL - Confesercenti 
FILCAMS CGIL
FISASCAT CISL
UIL TUCS


 
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