In questo articolo mettiamo evidenza come da un altro paradosso emerso in questi giorni emerga l’esigenza di una regolamentazione concreta e sostenibile, tenendo conto della reale necessità di tutelare gli utenti. In questo caso sembra che sia stato creato un luogo sensibile appositamente per non consentire l’installazione di un punto di gioco. Anche questa volta le contraddizioni sono diverse anche se sorgono con la buona intenzione tutelare la salute. E’ forse il momento di superare alcune architetture suggestive. (Gioconews, gennaio 2025)
Premessa
In un comune è stato inaugurato un parco pubblico. Ha destato sorpresa la notizia che l’intento non fosse solo quello di mettere a disposizione della cittadinanza un luogo di svago ma anche quello di impedire l’apertura di nuove sale slot. Ci sono alcune cose che non tornano.
La dipendenza dal gioco è un problema dei soli apparecchi?
Anzitutto, il problema della dipendenza dal gioco viene attribuito essenzialmente alla tipologia del gioco con gli apparecchi, dimenticando che in realtà i numeri della spesa degli utenti negli anni dicono che si tratti di una tipologia di gioco che gli utenti cercano meno, a differenza della tendenza del dato complessivo di tutti i giochi. E dimenticando che in realtà esiste il più grande fenomeno della comorbilità che pure andrebbe gestito.
Il percorso logico seguito è corretto?
E poi stupisce l’inversione del ragionamento proposto, ammesso che la notizia apparsa di recente sia confermata. Ossia non varrebbe più solo il discorso che non possa essere aperto un punto di gioco accanto a un luogo sensibile, ma che, come pianificazione urbanistica, si possa aprire un luogo sensibile per impedire l’apertura di un punto di gioco.
Il parco pubblico è veramente un luogo sensibile?
Inoltre, non sfugge che si pone il tema della necessità che ove si mantenga il principio delle distanze quantomeno occorra che i luoghi da cui tenere distante l’offerta pubblica abbiano veramente quel grado di natura sensibile che richiede una speciale tutela.
Il riordino contro i paradossi
Ebbene, è anche per evitare queste derive che è importante che il legislatore nazionale e quelli territoriali diano agli utenti una giusta ed equilibrata regolamentazione, che gestisca con buon senso e saggezza tutti gli aspetti interconnessi riguardanti il fenomeno del gioco.
Il riordino richiede una sintesi tra interessi apparentemente confliggenti: salute pubblica, ordine pubblico, gettito erariale, occupazione e tutela del lavoro.
Gli interventi normativi devono evitare misure eccessivamente restrittive che potrebbero compromettere la sostenibilità economica del settore, incidendo negativamente sia sull’occupazione sia sul gettito fiscale sia sulle esigenze di presidio di legalità.
Le restrizioni devono essere efficaci e proporzionate, evitando che si trasformino in strumenti espulsivi che rendono impossibili le gare pubbliche o penalizzano solo determinati tipi di gioco.
Anche la rete distributiva merita un’attenzione particolare. Bisogna distinguere e valorizzare la capacità di gestione responsabile tra le reti specializzate e quelle generaliste (ad esempio tabaccai e bar), tenendo conto del loro ruolo nella tutela della legalità e nella gestione di prodotti altrettanto sensibili.
Ma è cruciale anche l’armonizzazione fiscale: l’equilibrio tra diverse forme di tassazione può influire sui payout, sui tempi di intrattenimento e sui livelli di spesa degli utenti, contribuendo a una gestione sostenibile e responsabile del settore.
Le restrizioni introdotte negli ultimi 15 anni, come distanziometri e limitazioni orarie, hanno avuto effetti controversi come l’effetto espulsivo, l’impossibilità per lo Stato di fare bandi per le concessioni scadute, o l’aumento di tassazione degli apparecchi per compensare la riduzione della spesa.
La tutela dell’utente richiede politiche mirate, con un sistema integrato a livello territoriale, che coinvolge istituzioni pubbliche, operatori privati e comunità locali come in Campania, Puglia e Lazio. E’ giusto e possibile ampliare l’o spetto di applicazione del Registro di autoesclusione per diverse tipologie di gioco. Ed è essenziale combattere la disinformazione sul gioco, puntando su interventi mirati e basati su evidenze scientifiche.
Conclusione
La Delega Fiscale ha chiesto un riordino complessivo del settore (on line e fisico) ed una forma equilibrata tra diverse forme distributive. Il riordino dell’on line ha visto la luce, mentre per il riordino del fisico il tavolo tecnico si trova ancora discutere sulle posizioni assunte dalle parti (tutte istituzionali) in causa. Poi sarà la volta del riequilibrio della tassazione. A inizio 2025 la domanda è d’obbligo: con che tempi? E intanto le proroghe (onerose) vanno avanti.
Geronimo Cardia
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