Roma, 15 settembre, 2011 - "La sentenza è di estrema rilevanza anche per gli effetti che è destinata a produrre sul piano del contrasto al gioco illegale e tutela del sistema concessorio nazionale". Lo sostiene ACADI Associazione Concessionari Apparecchi Da Intrattenimento, sulla sentenza sul causo austriaco emessa oggi dalla CGE sulla questione dei monopoli in materia di gioco.
“Il punto 96 ribadisce un principio fondamentale e cioè che allo stato attuale del diritto dell'Unione non esiste alcun obbligo di mutuo riconoscimento delle autorizzazioni rilasciate dai vari Stati membri, vista l'assenza di un'armonizzazione a livello dell'Unione della disciplina del settore dei giochi d'azzardo, e considerate le notevoli diversità degli obiettivi perseguiti e dei livelli di protezione ricercati dalle normative dei vari Stati membri, il semplice fatto che un operatore offra legalmente servizi in uno Stato membri, in cui egli è stabilito e in cui è già assoggettato, non può essere considerato quale garanzia sufficiente di protezione dei consumatori nazionali contro i rischi di frodi e di criminalità". “Il principio ribadito - si legge nella nota ACADI - consente, finalmente, di superare i recenti contrasti giurisprudenziali intorno all'applicabilità del principio del mutuo riconoscimento al settore del gioco. Pertanto, alla luce delle statuizioni contenute nell'odierna sentenza, sarà più agevole per i giudici contrastare l'attività degli operatori di gioco privi di concessione e licenza italiana."
Ufficio Stampa ACADI