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COMUNIONE D'INTENTI RAGGIUNTA TRA PAOLO VOLTAGGIO E SISTEMA GIOCO ITALIA

Rischio di querela per diffamazione aggravata da parte di Confindustria-Sistema Gioco Italia, corso dal capogruppo di Identità cristiana per Roma, Paolo Voltaggio, in seguito alle dichiarazioni rilasciate in occasione della presentazione del Convegno "L'azzardo non è un gioco. Nuoce gravemente alla salute". Voltaggio, nel suo discorso introduttivo sul gioco d'azzardo, aveva parlato del grande pericolo che clan malavitosi della criminalità organizzata si possano infiltrare in un comparto dove circolano rilevanti somme di denaro, venendo, come da lui stesso affermato, erroneamente interpretato dalla Federazione di filiera di Confindustria. Sistema Gioco Italia, dal canto suo, pur sottolineando che "le parole hanno un peso", ha preso atto delle scuse del consigliere, volendo chiarire che "quando Voltaggio ha parlato di clan malavitosi, non intendeva certo riferirsi alle imprese concessionarie del gioco legale, riunite in S.G.I.", dal momento che "(...) l'organizzazione è da sempre convinta che il gioco illegale e le infiltrazioni della malavita sono nemici da sconfiggere a tutela della legalità e che tutti gli aderenti, non a caso, firmano un codice etico e comportamentale molto stringente".

Chiarita quindi la questione, le tensioni sembrano rientrate e la stessa Confindustria-Sistema Gioco Italia si è resa disponibile a iniziare un cammino comune con il Sig. Voltaggio e la sua associazione, avente come finalità una necessaria regolamentazione più attenta del settore, proprio per fare fronte unito contro le eventuali aggressioni della malavita organizzata; a prova di ciò, S.G.I. è intervenuta in veste di relatrice al Convegno di lunedì 25 marzo, organizzato dallo stesso Voltaggio, sul tema della pericolosità del gioco d'azzardo.

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